Lei può fare la differenza
L'ipoacusia (perdita di udito) è un problema che riguarda tutti, non solo chi ne soffre.
Coinvolge anche il partner, i familiari e gli amici che vivono la frustrazione di dover sempre ripetere frasi o parole e sperimentano il dolore di vedere il proprio caro isolarsi, allontanandosi dalle persone e dalle attività che ha sempre amato.
Gli effetti negativi della perdita uditiva sono paragonabili ad una ragnatela, che intrappola e rende tutti prigionieri.
La sola cosa giusta da fare è convincere la persona cara a cercare aiuto: un compito non sempre facile.
Questo articolo è pensato per dare alcune indicazioni sulle cose giuste da fare e quelle da evitare, nell'affrontare un tema tanto importante.
Uniti per la vittoria
Se non trattata, l'ipoacusia (perdita udito) tende a peggiorare influenzando negativamente la qualità di vita in molti ambiti. A volte il nostro atteggiamento può inavvertitamente favorire l'inerzia delle persone nel non cercare aiuto.
Seppure motivati dalle migliori intenzioni, i nostri sforzi nel farci capire , nel ripetere e nel "tradurre" ciò che dicono gli altri possono impedire alla persona cara di realizzare l'importanza dei suoi problemi uditivi e quanto, ormai, stia perdendo in termini di comunicazione, di contatto e di comprensione con il mondo esterno.
Cosa si può fare:
Parli apertamente con la persona cara dei problemi che riguardano il suo udito.
Ogni volta che si trova a dover ripetere o "tradurre" frasi o parole, faccia notare, con tatto e delicatezza, le sue difficoltà uditive.
Consigli di effettuare una visita dall'audioprotesista (laureato specialista in tecniche audioprotesiche) e di consultare siti internet, riviste specializzate per approfondire i temi che riguardano l'udito e rispondere a tutti i quesiti.
Si offra di prenotare per lui una visita dall'audioprotesista e di accompagnarlo personalmente all'appuntamento
Ricordi che non ha nulla da perdere, ma tutto da guadagnare nel sentire meglio e nel cercare aiuto, grazie all'Audioprotesista.
Non si sorprenda di tanta resistenza
Diversamente da quanto accade con la vista, l'indebolimento dell'udito è graduale al punto tale che le persone non sentono l'urgenza di risolvere il problema. La maggior parte di loro, infatti, rimanda ed attende fino a sette anni, prima di decidersi a cercare finalmente aiuto.
Bisogna essere pronti a contrastare questa ritrosia.
Ecco alcune risposte utili:
Se avessi sofferto di ipoacusia (perdita di udito), il mio medico di famiglia me lo avrebbe detto.
FALSO! Di prassi, meno del 20% dei medici esegue l'esame dell'udito durante le visite di controllo.
Portare un apparecchio acustico mette in evidenza i miei problemi di udito.
Oggi, gli apparecchi acustici sono piccoli ed eleganti. Esistono alcuni modelli addirittura invisibili e una cosa è certa: si notano infinitamente di meno rispetto al chiedere in continuazione alle persone di ripetere cosa hanno detto, oppure alle risposte inappropriate o del tutto assenti.
Non sentirci tanto bene non è poi un problema.
Numerosi studi hanno dimostrato che esiste un nesso significativo tra l'ipoacusia (perdita di udito) non trattata e alcuni gravi problemi quali stress, depressione, rifiuto sociale, aumento del rischio per la propria sicurezza personale, minori capacità di guadagno ed altro ancora.
Lo sapeva?
Circa 6,5 milioni di persone in Italia* soffrono di ipoacusia (perdita di udito) da lieve a grave.
113 milioni di Europei** hanno subito un trauma acustico da esposizione al rumore irreversibile e più di 10 milioni di persone ogni giorno sono esposte a livelli di rumore pericolosi.
Circa il 25% delle persone over 65 ha un ipoacusia (perdita di udito) e gli ultra 75enni ne soffrono per un 40-50%.
Solo UNA PERSONA SU DIECI utilizza un apparecchio acustico.
Fonti:
*su base ISTAT 2007
**Dati EEA European Enviroment Agency Opuscolo informativo "Ipoacusia: come parlarne con una persona cara" Starkey Italy
Comments