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Immagine del redattoreRoberto Cariola

Ronzio alle orecchie: cos'è, sintomi, cause, diagnosi

Il ronzio alle orecchie è una delle problematiche più diffuse in Italia: secondo uno studio condotto dal Ministero della Salute nel 2014, si stima che circa il 10% della popolazione nazionale abbia avuto un’esperienza diretta di questo problema.


controllo dell'udito per ronzio alle orecchie

Premessa - Il rumore rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l'udito, i danni che causa sono associati alla sua durata e intensità. Un danno all'orecchio ha spesso come effetto secondario gli acufeni. Per prevenirne la comparsa, quindi, la prima regola è evitare di esporsi a rumori molto forti e proteggere l'udito.


ronzio orecchio

Ronzio alle orecchie, cos'è?

Il ronzio alle orecchie è un fastidio che si caratterizza per la percezione di un rumore di fondo durante tutta la giornata ed è particolarmente accentuato quando ci si trova in ambienti silenziosi. I ronzii alle orecchie sono noti anche come acufeni, ossia un disturbo uditivo che può interessare un solo orecchio o entrambi. Approfondisci su come trattare l'Acufene cliccando qui.



Sintomi del ronzio alle orecchie

L’acufene o ronzio nelle orecchie può presentarsi in diverse varianti, tra cui:


  • Ronzii

  • Sibili

  • Fischi

  • Fruscii

  • Pulsazioni

  • Soffi


Qualora si dovessero presentare uno o più di questi sintomi per più di 5 minuti alla volta è possibile che si soffra di tale patologia acustica. Il fastidio può essere avvertito ad una o entrambe le orecchie, sia in forma lieve sia in modo più intenso e può presentarsi talvolta durante le ore notturne.


ragazza ha il ronzio alle orecchie

Cause comuni del ronzio alle orecchie

Il ronzio alle orecchie può essere spesso associato alla presenza di ipoacusia. Tra le principali cause che possono portare a questa spiacevole sensazione uditiva ci sono:


  • diabete

  • sclerosi multipla

  • disturbi alla tiroide

  • ansia

  • effetti collaterali di alcuni farmaci

  • patologie specifiche dell’orecchio interno (sindrome di Ménière)

  • esposizione costante a forti rumori

  • trauma cranico o commozione cerebrale

  • accumulo di cerume nel canale uditivo

  • sovradosaggio di caffeina

  • uso eccessivo di aspirina


L’acufene può essere persistente o scomparire autonomamente, ma in ogni caso è fondamentale identificare la causa in maniera tempestiva e con il supporto di uno specialista.


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diagnosi ronzio alle orecchie

Diagnosi

La diagnosi di acufene può essere fatta durante una visita audiologica specialistica durante la quale vengono eseguiti esami specifici da parte di differenti figure professionali tra cui il medico audiologo o otorinolaringoiatra, l’audiometrista e l’audioprotesista.


Prima di passare agli esami veri e propri, il professionista deve raccogliere l’anamnesi individuale e familiare della persona che avverte un persistente e fastidioso ronzio alle orecchie.


Gli esami per la diagnosi di acufene sono diversi dai normali test audiometrici che vengono eseguiti dall’otorinolaringoiatra e possono includere:


  • Audiometria tonale: ha lo scopo di misurare la soglia di minima l’udibilità delle frequenze da 125 a 8.000 Hertz;

  • Audiometria vocale: analizza la capacità di intellezione di parole o frasi, in situazioni di quiete oppure di rumore. Studia inoltre fenomeni quali la distorsione o la mancanza di sensibilità della coclea;

  • Impedenzometria: analizza la capacità di movimento del timpano, ricerca la soglia del riflesso stapediale e analizza la funzionalità tubarica. Questo test viene eseguito per indagare le funzionalità dell’orecchio medio, per evidenziare problemi al timpano o alla catena degli ossicini;

  • Acufenometria: ha lo scopo di misurare, in maniera oggettiva, la frequenza e l’intensità dell’acufene;

  • Prove di tollerabilità per pazienti sensibili ai rumori forti (iperacusia): stabilisce la soglia massima di tollerabilità del suono;

  • Otoemissioni acustiche: rendono possibile uno studio accurato dell’efficienza delle cellule ciliate dell’orecchio interno.


È possibile che il medico, al termine di una prima serie di esami, preferisca eseguire ulteriori accertamenti diagnostici per poter approfondire le cause e l'entità del ronzio alle orecchie: risonanza magnetica, TAC, esami della postura e ABR sono solo alcuni degli esami che potrebbero essere richiesti dallo specialista.

 

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